mercoledì 30 marzo 2016

CORPI RIBELLI - resilienza tra maltrattamenti e stalking

Ebbene sì, l'autrice stavolta sono io. Quindi non ne parlerò e se per caso voleste vedere comunque un video mio, potete seguire questo link: del 2011, autoprodotto, in cui promuovevo l'attività a tutela delle donne maltrattate. Per quanto mi avesse gratificato, patii in seguito un effetto boomerang che descrivo nella versione aggiornata del saggio, di cui trovate un assaggio in questo post.

Tuttavia, non mi risparmio di pubblicare un'intervista del 16 gennaio 2015 in cui il giornalista Pinuccio Rana a Bisceglie mi consente di esporre le tematiche del libro, che ringrazio tutt'ora per la sua delicatezza e precisione.
Ora passo la parola su CORPI RIBELLI alle recensioni di ha avuto il privilegio di leggerlo. Cominciando dalla recensione di una giornalista in erba, anche lei vittima resiliente, Lidia Ianuario, che, a parte il breve commento dettato da quella che poi confessò essere un'invidia mal repressa, conforta affermando quanto segue: "... un libro diretto a tutti, senza alcuna distinzione, perché pone una profonda analisi sulle motivazioni psicologiche e sui tratti distintivi di uno stalker, ma soprattutto perché, attraverso una bibliografia accurata, e la raccolta di dati utili durante la sua esperienza, si pone come valido strumento per i non addetti ai lavori. E risponde alle domande: Come fare a non farsi travolgere da un incubo senza fine? Dove ritrovare la forza di riprendersi la propria dignità?"

Jenny Rizzo, criminologa, anni di volontariato nelle carceri, nello staff del noto criminologo clinico prof. Paolo Giulini, esperti nel trattare i sex offenders incarcerati, allo scopo che,  in quanto seriali, una volta liberati, non reiterino l'odioso reato.
"Corpi ribelli, di donne che scintillano… Non sono molto brava a recensire; farò un’eccezione per questo saggio che merita la giusta attenzione sociale per l’argomento trattato.
Resilienza, capacità di resistere ad urti improvvisi senza spezzarsi secondo Wikipedia… resilienti sono le donne maltrattate da picchiatori narcisi, incompetenti, rifiutati, rancorosi.
Stefania racchiude in poche pagine il manuale per le donne maltrattate, un insieme di nozioni tecniche, formali ed indicazioni precise del protocollo da seguire in caso di donna che brilla…. Brilla perché lucidata dalle botte.
Linguaggio tecnico competente, come immaginavo; indicazioni precise su luoghi, associazioni per donne, nomi di professionisti a favore delle donne e a loro disposizione; suggerimenti specifici sulle strade da perseguire; consigli legali; imbeccate sulle modalità per affrontare un uomo violento, una su tutte: allontanarsi dal picchiatore trovando dentro sé stesse la forza di farlo.
Elementi precisi che solo una GLOSS può conoscere. Mancano, a mio avviso, le emozioni. Io vivo alla ricerca di emozioni e questo libro me ne ha lasciate poche. Non ho sentito le storie delle donne resilienti.
Al termine del libro mi sono resa conto di sapere molto di più su Stefania e sul suo vissuto; sarei in grado di suggerire percorsi di aiuto a donne maltrattate; riconoscerei un uomo violento (ma questa capacità è innata, credo, in tutte noi donne….). Ma non ho percepito emozioni. Lo stile è freddo, le emozioni sono velate dal linguaggio tecnico e distaccato, quasi come se Stefania stesse raccontando una vita che non le appartiene… e probabilmente è proprio così. Quella vita Stefania l’ha lasciata alle spalle.
Ben venga allora un manuale simile, nonostante non suggerisca emozioni né sentimenti. Un libro che tutte le donne dovrebbero leggere per capire che lo stereotipo della Bella addormentata nel bosco è una favola falsificata: non necessariamente noi donne dobbiamo essere bimbe brave e buone in attesa del principe (azzurro) che ci salverà.
Complimenti Stefania. Continua a brillare per tutte le donne che ne hanno bisogno”

Laura Proietti, impiegata amministrativa, con esperienza di mamma Narcisista Patologica, (i narcisisti perversi possono essere dovunque!), dice: “Ho amato il saggio Corpi Ribelli di Stefania Pastori perché vi traspare la luce della speranza. Per le donne che subiscono violenza, anche e soprattutto all'interno delle mura di casa, l'autrice dimostra come sia possibile scardinare il meccanismo perverso che impedisce ad una persona ferita, umiliata, vessata, di allontanarsi per sempre dal suo aguzzino.

Stefania analizza le possibili situazioni di resistenza da parte delle vittime (mancanza di appoggio delle istituzioni, paura di ritorsioni, vergogna, senso di colpa) e propone soluzioni fattibili, reali. Un manuale di auto soccorso indispensabile”
.

Sul periodico LA VALSUSA in ottobre 2014, l'editoriale a firma del dr. Giorgio Brezzo racconta la mia storia personale e le motivazioni che mi hanno spinta a scrivere dell'argomento così ostico. Uscito a fine ottobre 2014 in occasione della presentazione di CORPI RIBELLI a Susa (TO).

Al Salone del Libro di Padova, edizione novembre 2014, rispondo alle domande degli astanti, citando il CIPM di Milano dove il prof. Paolo Giulini ha attivato un gruppo di criminologi clinici come lui che tratta i sex offenders imprigionati nei tre poli carcerari milanesi


In occasione della ricorrenza dell'8 marzo, presso la Casa della Cultura ad Oulx (TO) intervengo circa gli stereotipi di genere perché, come spiega meglio il giornalista de LA VALSUSA, "le discriminazioni di genere possano talvolta danneggiare la bellezza dell'arte che vive indifferentemente negli uomini e nelle donne".

Claudia Daniela, mia amica online via Facebook, ha acquistato il libro e ha espresso il suo sentire come segue: “Stamattina, Stefi, hai viaggiato insieme a me. Non ero con un semplice libro, ero con un pezzo di te: si capiva che chi l'ha scritto l'ha fatto perché aveva qualcosa da dire. Non è un libro per tutti, ma d'altra parte nemmeno la divina commedia lo è. È un libro per chi ha voglia di capire e di reagire. Anche la fuga è una reazione.
Pur trattando un argomento impegnativo, il libro scorre.

Ma se mi limito a dirti "tutto bello", non ti aiuto. 
Anche se sembra incredibile, esistono persone anche giovani (nella fattispecie donne) che non hanno dimestichezza con internet. Forse se inserisci (non so se però si può) un recapito telefonico o un indirizzo delle associazioni a cui parli, dai un aiuto più immediato, senza che chi ne ha necessita, debba cercare. Tipo: Soccorso Rosa tel. ... Ho imparato che le cose che hai a portata di mano, le usi. Quelle che devi andare a cercare, può essere che le rimandi.
E poi a pag 85, intervista a CandyCandy. Lei dice di esser orfana e figlia unica, alla riga sotto le viene chiesto se ha fratelli o sorelle.
Ti dico che in questo libro "ho visto i tuoi occhi". Grazie!”

Farò mie queste preziose osservazioni di Claudia Daniela (e anche quelle di Jenny Rizzo) per la prossima edizione ancora più curata nel dettaglio, cui sto lavorando da certosina, e che sottoporrò ad una grossa casa editrice come EINAUDI.

Porto qui il pezzo a firma di Maria Teresa Vivino, giornalista free lance della VALSUSA, redatto in occasione del convegno del 29 aprile 2016 presso l'Istituto College Frejus a Bardonecchia. Ficcanti le domande poste dagli allievi, mi hanno fatta sentire gratificata.

Propongo, forse un po' narcisisticamente, lo ammetto, anche una intervista TV dove rispondo alle domande della giornalista Micaela Ferrara dal minuto 42, realizzata grazie al supporto della promotrice culturale Isabella Di Liddo, dopo l'intervento del mitico umorista pugliese nonché re di Twitter, Alessio Giannone, in arte Pinuccio.

Ed ora, la recensione del mecenate Andrea Sciavarello, siciliano curatore di un MUSEO GALLERIA. “Da diversi anni nella mia mente, echeggia la parola “resilienza”, ne ho fatto un motto di vita, perché grazie alla resilienza s’illumina ogni piccolo angolo buio della nostra vita.

Stefania Pastori è l’autrice di “Corpi ribelli”, un manuale di resilienza tra maltrattamenti e stalking, curato nel dettaglio, un vero “libretto d’istruzioni” per chi soffre la prepotenza altrui. Anche se conosciuta soltanto telefonicamente, credo di poter dire che Stefania pur avendo attraversato momenti di pesanti difficoltà, è una persona solare, che sprigiona amore per la vita, per la sua famiglia nella persona di Sofia, la sua bimba, e per se stessa.

E su questo vorrei che riflettessimo: l’amore, opposto alla violenza, germoglia nella rifioritura di una vita annullata dalla brutalità. Corpi per l'appunto RIBELLI.
Maltrattamento non necessariamente fisico, ma anche psicologico, dove nella maggior parte dei casi, chi lo subisce, non solo non ha più abbastanza energia per amare anche solo se stesso e contrapporsi alla coercizione, ma disconosce le molteplici possibilità di assistenza esistenti fuori dal luogo d’isolamento.

Per questo motivo, è fondamentale che questo manuale si diffonda, perché l’attenzione verso il prossimo, e l’impegno sociale sono sinonimi d’amore, che solo seguendo la competenza di chi ne ha vissuto il tormento, si contrapporranno trionfanti al sopruso.”

Ora è il turno di una lettrice di GoodReads, Alice Biolcati. Voglio riportarla integralmente, perché preziosa per la sua speciale confidenza. Scrive: "Prima di tutto voglio ringraziare l'autrice per questa copia del suo saggio e per la bella dedica che ho trovato al suo interno.
"Corpi ribelli" è un saggio di un centinaio di pagine - è un saggio che fa male ma che, allo stesso tempo, illumina.
Ed è grazie a donne coraggiose come Stefania e tutte le altre che danno la loro testimonianza in questo libro che può esserci una maggiore consapevolezza del problema dello stalking e, in generale, del maltrattamento sulle donne - sia fisico che psicologico.
Quante volte siamo portate a dire "ma a me non può capitare" e invece da un momento all'altro ci si ritrova intrappolate in una spirale discendente di paura e pericolo?
Perché a volte crediamo di essere furbe, crediamo di essere più intelligenti - e a volte lo siamo, ma prima dobbiamo sbatterci la testa più volte per giungere al momento in cui finalmente riconosciamo i segni di quello che sta davvero accadendo.
Io, per mia fortuna, non ho mai subito maltrattamenti dalla mia famiglia o da un partner e una volta, leggendo un romanzo sull'abuso in una relazione, mi sono chiesta come fosse possibile arrivare a quel punto.
Mi sono detta che essendo già stata vittima di bullismo, non avrei mai permesso che qualcuno mi mettesse le mani addosso dopo tutto quello che avevo passato.
Poi mi sono fermata a riflettere e mi sono resa conto che la mia esperienza con la mia ex-migliore amica - che, precisiamo, so non essere assolutamente paragonabile a quella di Stefania e delle altre donne che hanno il coraggio di raccontarsi in questo saggio - presentava comunque modi di pensare simili.
Nel romanzo - il cui titolo tradotto in italiano è "Ma io lo amo" di Amanda Grace e inedito in Italia - Ann viene picchiata dal suo ragazzo Connor e tutta l'escalation che viene descritta nel saggio di Stefania è poi quella presente nel romanzo: prima gli atteggiamenti possessivi e isolatori e le minacce verbali, poi le botte seguite da un periodo di "luna di miele" e poi ancora le botte.
E Ann non riesce a lasciarlo perché lo ama e sente che lui ha bisogno di lei.
Ann è come quella ragazza del caso descritto da Stefania - carente di affetto paterno vittima di un Narciso perverso a sua volta picchiato dal padre.
Perché dopo aver letto il romanzo mi sono sentita di dire a me stessa che in parte capivo Ann sebbene io non fossi mai stata coinvolta in una relazione romantica abusiva?
Consideravo la mia ex-migliore amica come una sorella fino a quando sono cominciate a sorgere incomprensioni e liti.
Mi ignorava, mi piantava in asso, mi costringeva a tornare a casa dopo un'ora che ero uscita perché si era fatta raggiungere dal suo ragazzo, non riusciva neanche a stare tre ore senza di lui e io stavo male perché avevo solo lei eppure per mesi ho continuato a sopportare fino a quando non ce l'ho più fatta.
Fino a quando ho deciso di essere egoista e di pensare a me e alla mia salute psicologica.
Perché dopo aver letto il romanzo di Amanda Grace, pur non avendo mai avuto una relazione romantica abusiva, ho riconosciuto parte di me stessa in Ann?
Perché anche io avevo lo stesso processo mentale di Ann, anche io continuavo a perdonare sperando che la volta dopo sarebbe andata meglio, sperando che l'altra persona si accorgesse dei suoi sbagli e di quanto mi faceva stare male.
Perché anche io non riuscivo ad "andarmene" perché legata dall'affetto e dai ricordi in comune con questa persona.
Fino a quando le brutte cose non hanno sorpassato quelle belle.
Mi rendo perfettamente conto - e l'ho già scritto prima - che la mia esperienza non è assolutamente paragonabile a quella di Stefania, ma lo stesso l'ho voluta scrivere per far capire che in parte - pur non essendo mai stata vittima di questo genere di abusi - posso capire cosa lei e queste donne hanno passato.
Questo saggio è una testimonianza potente di donne che si sono ribellate ai loro carcerieri, di donne che si sono risollevate e che sono risorte dalle loro ceneri e che ora stanno cercando di aiutare quante più donne possibili in condizioni simili alle loro appena passate.
Questo saggio è anche un primo passo verso il chiedere aiuto in caso di bisogno perché pieno di informazioni utili su procedure e su centri di assistenza
Faccio un grande augurio a Stefania e a tutte queste donne, auguro loro di ottenere tutta la felicità che meritano.”

Una nuova amica, insegnante di inglese, Nadia Tria, preziosa perché capace di mantenere le relazioni tra donne, pur essendo sposata e con figli, ha scritto le seguenti considerazioni: “Il libro Corpi ribelli di Stefania Pastori ha un triplo valore. Racconta in modo realistico e molto crudo l esperienza terribile subita da Stefania negli ultimi 9 -10 anni della sua vita. Racconta in che modo e grazie a quali persone e organizzazioni è riuscita ad uscire da questa situazione. Infine offre una speranza a tutte le donne che subiscono violenze psicologiche morali e fisiche. Un libro di grande umanità scritto da una donna che ha sofferto molto ma ha trovato la strada della rinascita. Lo consiglio a tutte le mie amiche donne ma anche agli uomini intelligenti e sopratutto ai giovani.”

Chiudo con la recensione di un'Avvocata che subì violenza da un fidanzato, Natalia Ceravolo:
"Un uomo come tanti, che Stefania ha avuto la forza di allontanare, di denunciare, di combattere, nonostante si sia ritrovata da sola, improvvisamente, senza casa, senza lavoro. Ma con una valigia di forza e dignità.
La cronaca è ricca di impietosi e lucidissimi casi di amori sbagliati, ormai finiti, che continuano a logorare, spesso fino ad epiloghi impietosi, anime che non riescono più ad uscirne.Stefania no. Stefania è donna, è madre che salva. Stefania è GLOSS (Gruppo di Lavoro e Osservatorio Sessismo e Stalking).Stefania è una risposta.La conoscenza è sapere. Il sapere combatte ogni forma di ignoranza.Conosci una forma di ignoranza più bassa della violenza?"

Le sue parole mi hanno fatto commuovere. A tutti un grazie sentito di vero cuore!





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