lunedì 21 marzo 2016

TUTTA UN'ALTRA MUSICA

Pur amando Hornby, riconosco che agli inizi della lettura, questo romanzo non mi piaceva. Nessuna attrattiva nella storia, plot inesistente, ambientazione inglese tutt'altro che esotica. Personaggi sciapi, noiosi,  nessun accadimento oltre i litigi, pure banali, di una coppia ormai consunta. Insomma, un romanzo non aderente agli stilemi del romanzo, e pure senza quegli scatti di creatività che possono regalare le cose scritte quando sono CONTRO.


Sono sul punto di abbandonarlo al suo destino da carta straccia, quand'ecco emergere un nuovo personaggio, un musicista statunitense, fino a quel momento intrappolato nei meandri del web, fantasticato dalla nausea monotematica della coppia di protagonisti, ma ognuno con modalità differenti. Lui, come moderatore di un forum che raggruppa quel centinaio di fan sparpagliati in tutto il mondo di un musicista mai assurto per davvero a gloriosi fasti e sparito da almeno 20 anni dalle scene. Lei invece, sua accomodante moglie, non condivide questo suo interesse maniacale, ma sembra attratta dalla figura del musicista, forse perché vi riconosce il senso del proprio fallimento.L'elemento scatenante è una versione grezza dell'ultimo album del musicista, che Lui riceve a casa.

L'ascolto è un'epifania. Lui lo osanna. Lei, invece, lo trova negletto, insipido. Ne scrive una recensione che posta per la prima volta nel forum. La cosa divertente è che Lei riceve una e-mail proprio dal musicista, che mai aveva contattato Lui, che persino i fans davano per svanito.Lui intanto allaccia una relazione extraconiugale, perciò Lei e Lui si lasciano. Criticissimo sui suoi stessi successi, (che definisce insuccessi), il musicista  riconosce a Lei la ragione. Nasce una sorta di rapporto epistolare tra i due, definito da Lei COTTA ADOLESCENZIALE, finché il musicista arriva in Gran Bretagna, allo scopo di conoscere i suoi stessi figli sparsi per il mondo denotando (forse) il suo fallimentare mondo affettivo e, naturalmente, Lei.

L'incapacità del musicista  statunitense di allacciare relazioni d'amore durevoli, la dipendenza da droghe e alcool, i figli sparsi per il mondo, mi richiamano in un flash la figura di un mio amico virtuale che stimo perché artista a tutto campo: Enrico Marra. Trovate il suo canale su YouTubePeccato che ce ne siano solo 360 di gradi, perché come in un trick di skateboard, lo definirei a 540. Intrigante, ma non per me.

Finalmente prendo passione al romanzo e lo finisco in un bit. Consigliato a chi ha dipendenze affettive, a chi è monotematico, a chi non ha mai saputo sganciarsi dalla monotonia. In definitiva, a chi ha paura della vita. Perché, e qui sta il mio (forse), spargere figli per il mondo non è un fallimento. Specialmente se, come Marra fa ma non il personaggio di Hornby, ti occupi di loro.

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