sabato 11 giugno 2016

AMORE OBLIQUO

È la prima volta che leggo un romanzo senza prendere appunti. Non l'ho fatto perché non ho potuto. Mi ha travolta. L'ho dovuto finire subito perché è il finale a determinare se un romanzo è buono oppure no. Il finale ha confermato ciò che avevo sospettato fin da subito.

A chi mi ha passato AMORE OBLIQUO ieri avevo scritto le seguenti parole:
Sono solo alla pag. 33 di e mi sta conquistando. Forse non sarà il romanzo del secolo, ma al momento VINCE. È un autore che sa scrivere. Ti dirò il mio sì definitivo in base al finale.”

Fin qui le mie riflessioni di ieri. Premetto che non leggo mai in anticipo sinossi e note biografiche degli autori, per non farmi influenzare. Stanotte l'insonnia complice mi ha portato quasi a finirlo. Durante un errore di scorrimento pagina, sono incappata nelle note bio. Fino a quel punto, si sarebbe detto scritto da un uomo, ma l'autore è donna, Maria Teresa Casella e questo mi sorprende per come ha gestito i comportamenti del protagonista, uomo. Avevo visto giusto: si trattava di un'autrice rotta da tempo alla letteratura di qualità. Già alla pag. 83 mi aveva convinto del tutto la seguente frase:

“Morte di una bambina molto piccola con una sorella molto stronza. Fu un evento catastrofico ma non fui io a provocarlo. Io mi limitai a sfruttare l'occasione.”

L'incipit del romanzo non è fulminante come quelli di Angelo Ricci ed è un peccato. Il capitolo che finisce con quella frase invece sì. Chissà se l'autrice accetterebbe lo scambio.

Maria Teresa Casella si muove con sorprendente facilità in un binomio di romantica memoria (in senso letterario). Infatti, il movimento ottocentesco del Romanticismo rispolverò il topos Amore e Morte strettamente connesse l'uno all'altra, archetipo già esplorato nella Tragedia della Grecia Classica. In più, sulla scorta di successi letterari come la trilogia delle CINQUANTA SFUMATURE, la Casella riesce ad aggiungere la freschezza del peperoncino, senza sconfinare nel facile porno. I personaggi sono così ben tratteggiati, i loro atteggiamenti così verosimili, i dialoghi così credibili, che il lettore resta spiazzato dal finale disperante. Spiazzato in bene.

Unica critica, che vuole essere costruttiva, per la copertina. Pur contenendo tutti gli elementi giusti, è troppo giocata sui contrasti forti, essendo il protagonista equilibrato tra i grigi.


Consigliato a chi cerca commistione tra giallo ed eros. Agli adulti adolescenti, ad adolescenti resi adulti troppo presto.

1 commento:

  1. E queste sono gran belle emozioni. Grazie infinite per la recensione, Stefania, sia per l'apprezzamento sia per le critiche e i suggerimenti - sui quali mi sto interrogando. Spero alla prossima! Ti mando un caro saluto.
    Terri

    RispondiElimina