lunedì 10 aprile 2017

LA RIVOLUZIONE DEL CONIGLIO

Credo di aver letto molti dei libri in circolazione che divulgano la gioia e l'entusiasmo e la fatica di essere felici, di quella felicità duratura che si trova nel praticare il buddismo di Nichiren Daishonin, ma ogni volta è un arricchimento di esperienze personali altrui, uniche nelle loro precipue caratteristiche individuali. Antonello Dose è un affermato autore radiofonico: da oltre una ventina d'anni conduce la trasmissione IL RUGGITO DEL CONIGLIO su Radio2, assieme a Marco Presta. Ma a suo dire, essere autore e conduttore radio non era nelle sue ambizioni.

Da ragazzo infatti si applicò tantissimo allo studio della recitazione con Grotowski, detto “nonno Grot” figura di spicco del Teatro d'Avanguardia, e Eugenio Barba, fondatore del Teatro Antropologico, due personalità di chiara fama nel mondo intero che gli insegnarono ad addomesticare il corpo. Ma mai gli fu data la possibilità di sperimentarsi sulle tavole del palcoscenico. Di sé, dice che è un lungagnone friulano, tutto sommato timido, ma soprattutto gayo. Dice di averci messo una decina d'anni per rendersi conto di essere omosessuale, un'altra decina d'anni per dirlo agli altri, genitori compresi, una terza decina d'anni per trovare l'amore vero in mezzo a tanti amorazzi sessuali. Ma di aver abbracciato subito la Legge Mistica dell'Universo, quando ancora in Italia erano pochi i praticanti, senza metterci troppa testa, tutto corpo, sperimentandone l'efficacia sulla propria pelle.

Non ho mai ascoltato il suo programma radiofonico, ma dal poco che ne ho potuto godere dalla pagina Facebook, si direbbe un programma in cui a farla da padrone è Marco Presta, spalleggiato dal lungagnone friulano Antonello Dose: nei video girati durante l'emissione radiofonica, si nota chiaramente quanto sia imbarazzato timidone, eppure si percepisce anche la voglia di superarsi, nella miglior tradizione buddista. Ho l'impressione che questi libri divulgativi di esperienze personali nell'avvicinamento al buddismo parlino ad ogni singolo lettore un linguaggio personalizzato. Ognuno ci vede riflesso il proprio vissuto, in funzione di quello che più desidera, in funzione del proprio stato vitale. Sono convinta che se li rileggessi tutti da capo, troverei di rilievo tante altre osservazioni che al momento della prima lettura non hanno vibrato perché ero in un differente stato vitale.

Nel mio caso e in questo momento, mi ha parlato al cuore perché ci ho rivisto l'esperienza viva di un mio congiunto che, dalla lettura de LA RIVOLUZIONE DEL CONIGLIO, trarrebbe grande beneficio e incoraggiamento, come chiunque sia ammalato di AIDS.

Consigliato a chi cerca energia, coraggio ed entusiasmo per realizzare il proprio illimitato potenziale creativo, a chi dispera di trovare l'amore per la propria vita, a chi sente di essere prossimo alla morte a causa di una malattia grave.

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