lunedì 29 gennaio 2018

LAMPI D'ABISSO

Approccio questa silloge come sempre senza aspettative né preconcetti: non conosco l'autore, né la sua biobibliografia. La copertina mi lascia una impressione bipolare. Mi piace/Non mi piace. No no, non mi piace. Però... Sono sincera: fosse dipesa la mia scelta dalla copertina, non avrei comprato questo libro. Eppure, quel tuffo di schiena in un'acqua non acqua, il vortice, la discesa agli inferi. No. I colori grigiastri, la carta brutta, il lettering che più che old style, è brutto, il titolo troppo in alto, nel punto meno leggibile, almeno secondo i canoni della comunicazione. Il logotipo e il marchio della casa editrice, pur essendo equilibrati e correttamente proporzionati rispetto gli altri elementi della copertina, è del tutto indecifrabile: un errore madornale anche per il fruitore più disattento, figuriamoci per una ex grafica come me. Mi decido di non decidere, se non dopo la lettura del contenuto.

Fin dalle prime battute, avverto forte l'ispirazione dannunziana, densa di parole appartenenti a piani sensoriali diversi, “preghiere d'oro”, “prati blu di spirito”, “voce di una rosa”, “vento d'oro”, “idrogeno d'oro”, “il verde esploso negli occhi”, “in bionde cascate”, figure retoriche che fanno il verso alla sinestesia. La conferma del dannunziano mi arriva con la poesia CANCELLO SEGRETO, in cui il Galluccio sembrerebbe citare LA PIOGGIA NEL PINETO “l'iride è disciolta in piogge nere nei pineti.”

Qua e là, anche ispirazioni ermetiche, “Basta seguire i selciati di San Tommaso”, “illuminando verità / che senza sapere già so”, “SOLLIEVO / Piogge d'oro! / furioso forzai / la verginità della luce.”, “RICICLO / Freddo d'invero / Arsi le illusioni / tra spazi d'ombra.”, “ISTANTE / Il futuro lancia i cenci nella cesta del presente / L'indosso in corsa su un treno d'immagini / Sono vestito per la vita.”, fino ad arrivare a Marinetti e il suo futurismo (che riporto integralmente, cercando di imitarne la speciale composizione spaziata e cadenzata, mi perdoni l'autore se non riesco a riprodurla fedelmente. Tuttavia lascio volutamente le minuscole dove sarebbero necessarie le maiuscole, perché suppongo l'autore le abbia scritte così):

L'OROLOGIO GLOBALE AD PERSONAM
FLASHBACK PROGRESSIVO
{
FLASHFORWARD >> Evoluzione inconscia
FLASHBACK
>> Vedi sopra
CLICK!CLICK!
L'orologio martire e obbligato sul polso
dell'uomo
funambolo relativo su fili dimensionali
Smaterializza l'ora già segnata
l'ora da assegnare
a verbi come rondinelle d'aura sospese
a migrare confuse e nidificare sul bello
Ed è tutto certo! all'uomo collezionista di micro-gioie
come coscienza empirica
Ed è tutto certo! all'uomo sul baric'ENTRO smate-
rializzandosi-in-dosi(eco)
nel vuoto incerto generatore DENTRO.
}

A parte qualche incertezza di battitura (un'eco considerata come fosse maschile, un né e un così senza accento) dove non addirittura un Editor, ma anche solo un modesto grafico avrebbe potuto intervenire, da quando ho ricevuto il “manuale di stile” della casa editrice che forse stamperà la mia prossima raccolta di racconti contro un uso scorretto degli stereotipi, individuo subito banali errori di virgole mal posizionate, virgolette caporali a casaccio, a volte singolarmente, a volte doppie, di apici al posto di apostrofi, elementi che risultano fastidiosi alla godibilità del testo.

Se copertina e mancanza di applicazione del “manuale di stile”, tolgono punti alla poesia del Galluccio (se solo risiedesse su GoodReads, ciò avrebbe significato due stelline in meno), a lui va in ogni caso il mio apprezzamento. Mi fossi fidata solo della copertina e non della mia naturale curiosità, avrei perso della buona poesia. Tre consigli per crescere, se il Galluccio li accetta: affidi la copertina ad un buon illustratore lasciando quel soggetto, riveda il titolo che non rende merito al contenuto, perché troppo ridondante rispetto alle poesie, nella bio in quarta di copertina faccia riferimento ai poeti suoi ispiratori. Per inciso, ma nemmeno poi tanto, nel cercare la copertina su Internet, ne trovo praticamente una identica, ma impaginata secondo canoni grafici efficaci , ovviamente di altra casa editrice nonché altro autore. Un tale livello di improvvisazione nell'editoria italiana mi rattrista. Il giorno che il Galluccio ne stamperà la seconda edizione con copertina altra, volentieri aggiornerò anch'io.


Consigliato a chi crede che la poesia sia morta con D'Annunzio, Ungaretti, o Marinetti per ricredersi, a chi crede nei giovani (scopro solo nei ringraziamenti che il Galluccio ha solo ventitré anni), a chi crede che la poesia debba essere necessariamente refrattaria a banalità cuore amore.

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